Un gruppo di 120 medici cubani è arrivato nella regione italiana della Calabria

Calabria, Italia meridionale. Foto: Paesana.

Un gruppo di 120 medici cubani è arrivato giovedì nella provincia meridionale italiana della Calabria. Sono stati accettati dalle autorità della regione, dove da gennaio di quest’anno altri 51 professionisti dell’isola prestano servizio.

Roberto Occhiuto, presidente della Regione, ha accolto calorosamente i medici dell’Università della Calabria e li ha ringraziati per il loro contributo sanitario. Dal gennaio di quest’anno la comunità cubana collabora in quattro ospedali calabresi.

“Un caloroso benvenuto a tutti e grazie, grazie mille per essere qui”, ha detto Occhiuto.

Secondo il funzionario, il contributo della delegazione che arriverà nel dicembre 2022 “è fondamentale per mantenere aperti gli ospedali e rispondere ai pazienti”. Ha inoltre espresso la sua assicurazione sul successo dell’integrazione tra i due gruppi di specialisti.

L’iniziativa ha suscitato critiche nei sindacati del Paese. Tuttavia, ha affermato, ciò si è ora tradotto nella disponibilità a collaborare in altre regioni dopo i risultati incoraggianti di quell’esperienza.

Per anni, i tagli alla spesa sanitaria pubblica hanno rallentato l’assunzione di nuovi medici in tutta Italia, soprattutto nelle regioni con i maggiori problemi, come la Calabria.

Durante la firma dell’accordo lo scorso agosto presso l’ambasciata cubana a Roma, Occhiuto aveva sottolineato che questo contratto non pregiudica le opportunità di lavoro per i professionisti italiani.

In questo caso il reclutamento di 2.500 medici provenienti dai Paesi europei in Calabria ha superato i limiti. Tuttavia, la copertura sanitaria è ancora carente.

Inoltre, la versatilità e l’elevata preparazione dell’équipe medica cubana offre grandi potenzialità per un lavoro integrato nel settore sanitario di specialità difficilmente reperibili direttamente in Italia, tra cui ortopedia, pronto soccorso e cardiologia.

“In questi mesi i suoi colleghi arrivati ​​in Calabria lo scorso dicembre, ha aggiunto, hanno dato un contributo fondamentale alla nostra regione per mantenere gli ospedali aperti e rispondere ai pazienti”.

“Sono sicuro che anche tu ti integrerai molto bene e sarà un’esperienza di successo”, ha detto il funzionario.

Cuba e Italia si accordano per una maggiore cooperazione sulle questioni di sanità pubblica

Nel programma Notizie del mattino, Occhiuto ha riconosciuto che non si tratta di una soluzione strutturale. «La soluzione strutturale è fare bandi, ha spiegato, dopo aver assicurato che la Regione abbia realizzato 2.300 nuovi contratti di operatori sanitari in un anno e mezzo.

Ma, ha precisato, 1.700 medici sono andati in pensione e molti altri preferiscono lavorare nella sanità privata, «anche perché attualmente in Italia è più comodo che lavorare nel settore pubblico».

D’altronde, ha spiegato, il settore privato può pagare medici e infermieri secondo le proprie esigenze, “mentre nel settore pubblico siamo legati ai contratti collettivi nazionali di lavoro, il che per molti medici e operatori sanitari è molto deludente, anzi peggio. quindi in aree come la mia dove il sistema sanitario è carente”.

I medici cubani sono riconosciuti a livello internazionale per la loro competenza e professionalità.

Rodolfo Cafaro

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