Risoluzione a sostegno del riconoscimento del genocidio armeno da parte del Parlamento italiano

Il Parlamento italiano ha approvato oggi una risoluzione che chiede al governo di “riconoscere ufficialmente il genocidio armeno e di portare l’attenzione internazionale su questo problema”.

La risoluzione ha ricevuto 382 voti favorevoli da tutti i partiti, nessun voto contrario e 43 astensioni dal partito conservatore Forza Italia guidato da Silvio Berlusconi. I risultati della votazione sono stati accolti tra gli applausi nell’aula parlamentare.

Il governo – che non sostiene né si oppone alla risoluzione – dovrebbe agire su una risoluzione parlamentare che chiede il riconoscimento del genocidio, ma non ha l’obbligo legale di farlo.

Omer Celik, rappresentante del partito turco Giustizia e Sviluppo, in una dichiarazione ai giornalisti ha condannato la risoluzione della camera bassa italiana, sottolineando che l’Italia è stata ingannata dalla diaspora armena.

Il Ministero degli Esteri turco ha convocato lunedì l’ambasciatore italiano ad Ankara in seguito alla presentazione della risoluzione al Parlamento italiano per esprimere il suo “rammarico”. Venti governi, tra cui Francia, Germania e Russia, hanno riconosciuto il genocidio armeno. Il Papa nel 2015 definì l’evento “il primo genocidio del XX secolo”.

I successivi governi turchi hanno negato con veemenza di aver utilizzato il termine genocidio per l’espulsione di massa e l’uccisione di fino a 1,5 milioni di armeni durante l’Impero Ottomano, di cui la Turchia è lo stato successore.

Ankara afferma che tra i 300.000 e i 500.000 armeni morirono e che (queste morti) furono per lo più causate da disordini durante la prima guerra mondiale e non possono essere definite un genocidio.

Girolamo Onio

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