Ci sarà una mediazione italiana sulla questione Turchia-Libia?

“Il governo italiano sta cercando di prendere alcune iniziative importanti in politica estera”, ha scritto il quotidiano La Repubblica. Con questo obiettivo il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani si è recato venerdì ad Ankara, dove ha incontrato il suo omologo turco, Melbut Cavusoglu. Nei prossimi giorni dovrebbe visitare la Tunisia, l’Egitto e forse la Libia.

Come scrive oggi La Repubblica, l’Italia vuole la stabilizzazione della Libia e cerca di mediare tra Turchia ed Egitto. È per questo motivo che Tajani si trasferirà al Cairo.

Il governo italiano, come aggiunge Il Messaggero, ha sviluppato misure per raggiungere un accordo più ampio tra i paesi del Mediterraneo, che potrebbe portare alla stabilizzazione della Libia e favorire il dialogo tra Tripoli e Bengasi.

“Solo con una soluzione del genere si potranno ridurre i flussi migratori che partono dalla Libia”, ha affermato il ministro italiano. Un afflusso di “gente di mare disperata”, la maggior parte dei quali sbarcò nella Bassa Italia.

Ucraina: Roma si identifica con Bruxelles

Allo stesso tempo, secondo i media italiani, nei confronti dell’Ucraina, Cavusoglu avrebbe chiesto al capo della diplomazia italiana, il governo Meloni, di sviluppare azioni parallele, al di là dell’iniziativa dell’UE. Ma la risposta di Tajani è stata che la linea di Roma è del tutto identica a quella di Bruxelles.

“Sosteniamo le sanzioni contro la Russia, vogliamo la pace, solo la pace”, ha sottolineato.

Con l’accento sull’immigrazione e sulla presa di coscienza da parte dell’Italia che il corridoio balcanico non esiste più, lunedì anche il ministro dell’Interno della Meloni, Matteo Piadendozzi, si recherà ad Ankara per incontrare il suo omologo turco.

Infine, le transazioni commerciali tra i due Paesi raggiungono annualmente i 21 miliardi di euro. Come al solito, durante la riunione dei ministri degli Esteri si è parlato della possibilità di un loro rafforzamento. La parte turca ha insistito sul fatto che “ci può essere una più stretta cooperazione nel campo della difesa”.

Girolamo Onio

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