Differenza destra-sinistra

La differenza tra sostenitori dell’uguaglianza e difensori della disuguaglianza non può essere messa in ombra dalle svolte della storia

Articolo di Marco Revelli pubblicato sul quotidiano La Stampa


Il libro “Destra e Sinistra” di Norberto Bobio ha circa trent’anni. La nuova edizione è infatti la “trentesima edizione” di questa preziosa opera, che ha infranto ogni record editoriale: tradotta in 27 lingue, ha venduto 10.000 copie il primo giorno di pubblicazione, 100.000 il primo mese e 300.000 il primo anno. , ha poi continuato a conquistare i lettori per i successivi 29 anni e rimane sempre più attuale anche oggi.

Pubblicato per la prima volta nel febbraio 1994, questo libro è la potente risposta dell’85enne guru della democrazia a quello che sente essere un clima in rapido cambiamento: la crisi emergente del paradigma valoriale della sinistra sotto la pressione della grande ondata ultra-liberale. provenienti dalla costa atlantica (reaganismo e thatcherismo); e nella parallela frenesia giornalistica e letteraria, dilagante soprattutto in Italia, per la fine delle divergenze tra Destra e Sinistra, come conseguenza della “fine dell’ideologia più generale”. ” e come comodo precursore dell’arrivo di una società politica libera da precedenti antagonismi.

Sullo sfondo si avverte l’invasione dell’orizzonte politico italiano da parte di Berlusconi che, con la società di partito da lui costruita, con la sua estrema personificazione del confronto politico, la degradazione del linguaggio politico in comunicazione pubblicitaria e il suo populismo d’avanguardia, è un completo contrasto con il mondo di Bobio; un mondo basato sul concetto di democrazia esigente, intesa come dialettica tra desideri politici opposti (pluralismo) e un ordine del discorso politico strutturato intorno all’opposizione tra Destra e Sinistra. Leggendo in questo contesto, il libro è fondamentalmente una fervida e orgogliosa difesa della vitalità e della funzionalità dei “due indomabili” (come la chiama lui).

Da filosofo ispirato dall’Illuminismo e da politologo weberiano, Bobio prende sul serio tutti gli argomenti dei detrattori, quelli che affermano che questa distinzione è “sorpassata”, che non è più compatibile con il potere politico moderno, e quelli che la negano . la sua validità perché è astratta e “divisiva”. E li ha ricostruiti uno per uno fino al midollo. A chi lo interrogava, per essere troppo “semplice”, rispondeva che per un “universo conflittuale”, come la politica, dividerlo “in due metà non è semplificazione, ma rappresentazione fedele della realtà”.

A chi ancora sostiene che la globalizzazione ha eliminato le “vecchie” divisioni politiche grazie al suo effetto omogeneizzante, ha ammonito che solo chi crede nell’espansione senza limiti dei mercati e “affida ai mercati la soluzione di tutti i problemi della convivenza sociale può ritenere che la la via della globalizzazione è una sola, cioè la totale mercificazione delle relazioni umane”. Al centro c’è la convinzione che “le differenze non sono morte e sepolte, ma più vive che mai”.

Certo, riconosce che sono caduti diversi agenti tradizionali della differenza: l’idea di progresso, che è entrata in crisi sia per le sfide ecologiche sia per l’ascesa della destra che cambia bandiera; riferimento alla struttura sociale, con la Destra da identificare con la classe “superiore” (e dirigente) e la Sinistra con la classe operaia (e subordinata); varie “filosofie della storia”, tutte in crisi in uno stato sempre più “piatto”. ” invecchia ed è ancorato al presente. Ma uno di tutti, un grande problema, che separa quelli di destra da quelli di sinistra, rimane costante e sa resistere alle ingiurie del tempo.

E questo tema è il valore dell’uguaglianza, che non a caso viene approfondito e appassionatamente sviluppato nel capitolo dal titolo indicativo: “La stella polare”. La differenza tra sostenitori dell’uguaglianza e difensori della disuguaglianza non può essere oscurata dalle svolte della storia. Questa non è solo una linea di demarcazione di natura politica. È qualcosa che si radica nel profondo della personalità, nel “carattere” del soggetto potremmo dire. Bobbio ha parlato di uguaglianza aprendo varchi nella sua esperienza personale e ricordando la sua infanzia, quando trascorreva le vacanze in campagna.

Lì, lui, che proveniva da una famiglia borghese torinese, conobbe altre persone, suoi coetanei, che erano figli di contadini poveri, e misurava così la disuguaglianza: “Non possiamo ignorare – scriveva – il contrasto tra le nostre case e le loro. ” , nel nostro cibo e nel loro, nel nostro cibo e nei loro vestiti (d’estate camminano scalzi). Ogni anno, quando ricominciano le vacanze, apprendiamo che un nostro compagno di giochi è morto di tubercolosi durante l’inverno precedente. Il d’altra parte, non ricordo che nessuno dei miei amici sia morto di malattia nella scuola cittadina».

Il disagio che si prova davanti allo “spettacolo della disuguaglianza” – potremmo dire: davanti a uno scandalo sulla disuguaglianza – o viceversa la sua accettazione segna oggi come allora la linea di demarcazione tra Destra e Sinistra. E questa separazione resiste a qualsiasi capovolgimento, non importa quanto significativo. Si pensi a questo proposito a un celebre articolo che Bobbio pubblicò il 9 giugno 1989, subito dopo la caduta del muro di Berlino, intitolato “L’utopia al contrario”.

Stabilito lì il fallimento del “comunismo storico”, sosteneva che saremmo “stupidi” se ci limitassimo alla gioia o se ci ingannassimo in tal modo la “sete di giustizia” che è l’utopia comunista. stato bandito da tutto il mondo finirà (falso) promesso di soddisfare. E conclude: “E ora cosa daremmo alla luce senza barbari – dice il poeta. Queste persone sono una certa soluzione”.


ℹ️ Lo scorso maggio è uscita in Italia una nuova edizione del libro “Destra e sinistra” del filosofo italiano Norberto Bobio (1909-2004), con un’introduzione scritta da Nadia Urbinati. Questa ristampa cita Marco Revelli, professore di Scienze Politiche all’Università del Piemonte Orientale, nel suo articolo. Come ha notato Bobio: “Nessun uomo di sinistra può negare che la sinistra di oggi non è più la stessa di ieri”. Ma finché ci saranno persone le cui azioni politiche saranno motivate da un profondo senso di malcontento e che soffriranno di fronte alle ingiustizie della società moderna, saranno all’altezza degli ideali che sono stati sottoscritti insieme per più di un secolo. tutti i movimenti di sinistra della storia» (Edizione greca: Polis 2013, p. 64)

Xaviera Violante

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