Il filosofo Blohradsk su Berlusconi: Decine di condanne penali, poi la pena di morte House

Vclav Blohradsk (1944)

  • Dopo gli studi alla Facoltà di Economia, in Inghilterra, emigrò in Italia, dove lavorò come professore di sociologia, prima in Università di Genovadal 1991 professore ordinario di Sociologia politica all’Università di Trieste.
  • Nella prima metà degli anni Novanta è stato ospite di FSV UK. in ceco, Pirozen pubblica Il mondo come questione politica, Pensare per il mondo Intervista a Karel Hvala, Intermondi e tra i mondi, La società della nausea.
  • ha scritto a molte antologie, ad es. Crisi o fine del capitalismo?, Intellettuali nella sfera pubblica: Distanza, società, Populismo nella prima democrazia: una minaccia o una sfida?, Antropocn. La sua ultima pubblicazione riguardava la ptocrazia.

Lidovky.cz: Sei andato in Italia durante il regno di Berlusconi. Come lo ricorda ea quali condizioni Silvio Berlusconi cedette l’Italia nel 1994, quando divenne primo ministro?
Nel 1994 ci furono alcune azioni dirette che portarono al crollo della prima repubblica, ma la politica finanziaria era in gran parte illegale, nel senso che il sistema economico finanziava partiti politici occulti in cambio di protezione statale, preferenze, sovvenzioni. L’evento delle mani sicure pone fine a questo sistema. Ma insomma è una questione di politica, che lascia una sensazione di grande ingiustizia nella società, perché l’Italia, nonostante all’esterno un sistema di finanziamento dei partiti così funzionante, è una democrazia addormentata.

Il problema è riassunto da una citazione da una lettera di un importante socialista che si è suicidato perché si sentiva accusato ingiustamente: La grande ipocrisia che si è verificata in anni di conduzione del partito e del loro sistema finanziario… l’altra parte può essere giustificata nel contesto, dove è pratica comune.

Ridefinire le caratteristiche del sistema come reati significava rifiutare il dibattito parlamentare su come la politica fosse finanziata in Italia da otto attori fino al 1992. Il rapporto tra magistratura e potere apolitico era chiaramente drammatico al culmine dell’azione: 34 suicidi, molti arresti, la maggior parte dei quali sono stati giudicati innocenti. si tenta di superare la crisi di una società democratica semplicemente criminalizzando i politici, l’archetipo antipolitico dei preti, e talvolta anche l’odio protofascista delle donne in politica. Sul piano interno, si stava riversando il sostegno populista ai movimenti contro la partitocrazia, contro il monopolio dei partiti in politica, contro l’uso del settore pubblico da parte dei partiti come un gioco da ragazzi, contro le tasse elevate e il parassitismo, e per il Sud in generale. Il principale portatore di questo pogromismo antipartitico fu la Lega Nord, nel Paese regnava un’atmosfera antipolitica.

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Franco Fontana

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