D. Gakis per la festa della donna: Pane e rose – Lotta delle api del Dodecaneso

Il viaggio storico della Giornata internazionale della donna non iniziò con la sua adozione da parte delle Nazioni Unite nel 1977. Fu celebrata per la prima volta il 28 febbraio 1909 a New York, come Giornata nazionale della donna, su iniziativa del Partito socialista statunitense, in commemorazione di una grande protesta l’8 marzo 1857 da parte dei lavoratori tessili di New York, chiedendo migliori condizioni di lavoro, scandiva gli slogan “BREAD” e “ROCES”. È lo slogan che, in due parole, dipinge l’immagine della donna moderna del XX secolo.

“BREAK”, che significa lavoro, orgoglio, dignità.

“RIGHE”, cioè rispetto, amicizia, sostegno in vari ruoli.

Le due parole che uniscono il tempo, i due pilastri di ogni essere umano, sociale e personale.

Noi, con il 7 marzo come pietra miliare, vorremmo fare specifico riferimento al contributo della donna del Dodecaneso, alla sua grande opera sociale e culturale nazionale, e onorare i suoi diversi contributi alla lotta per la libertà, facendo un breve riferimento a quella contributo. dall’organizzazione femminile “Api del Dodecaneso” nella lotta per l’integrazione.

Ad Atene e al Pireo durante il periodo tra le due guerre si crearono molte comunità del Dodecaneso vivaci e vivaci, che si isolarono affinché loro e soprattutto i loro figli non venissero sterminati, soprattutto quando l’istruzione italiana fu introdotta in tutte le scuole greche. Gli sfollati del Dodecaneso fondarono un’organizzazione patriottica che aveva la visione e l’obiettivo di unire la loro patria alla madre Grecia. Nel 1931 un’ispirata e grande donna, Antigoni Zouroudi, subito dopo essersi stabilita ad Atene, decise e fondò un’associazione patriottica femminile chiamata “Api del Dodecaneso”. Radunarono le donne del Dodecaneso che vivevano ad Atene e al Pireo e insieme decisero, con le loro azioni, di promuovere il problema del Dodecaneso e le usanze, le danze, i canti greci della loro patria irredenta. Nel 1936 fondò – e operò fino al 1940, anno in cui fu dichiarata la guerra e l’Italia invase la Grecia – quattro “Scuola domenicali del Dodecaneso”, come le chiamava lui, nei quartieri di Atene e del Pireo. In queste scuole, ogni domenica, uomini e donne di spicco del Dodecaneso insegnano ai bambini, ma anche agli adulti, la storia della loro patria. Queste scuole diventano asili nido nazionali e con gli eventi che ospitano lanciano l’allarme a sostegno dei diritti del Dodecaneso. Durante la guerra, la “Scuola domenicale del Dodecaneso” di Antigoni Zouroudi si trasformò nella “Scuola nascosta”, centro della gioia e dell’entusiasmo nazionale. Insieme confortarono i soldati che andarono al fronte e curarono i feriti di ritorno, sperando che la vittoria greca sulla frontiera settentrionale avrebbe portato loro la propria libertà e che gli italiani, se avessero perso la guerra, avrebbero abbandonato il Dodecaneso. Va notato qui che il primo ufficiale greco ucciso sul fronte albanese fu Alexandros Diakos, che era di Halki. Dopo l’ambita unione con la “madre greca”, l’“Ape del Dodecaneso” ha proseguito la sua attività inizialmente con l’obiettivo di alleviare le sofferenze dei fratelli, in particolare bambini e ragazzi la cui salute era minacciata dalla malnutrizione dell’occupazione, e successivamente, in gli anni ’60 e fino ad oggi, lavorando senza sosta, consolidando l’assegnazione di borse di studio per l’istruzione superiore.

Dimitris Gakis

Ex parlamentare del Dodecaneso

da SIRIZA

Rodolfo Cafaro

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