“Leader” … “Coccodrillo”, dotato di … “colla” e “cavo” … “pallet”. Con questo vocabolario del codice hanno “mascherato” le loro comunicazioni, dall’essere notati dalle autorità, dai trafficanti di migranti africani e dai falsificatori di documenti di viaggio, che hanno sede ad Atene. Atti illeciti del circuito internazionale, … “soffocato” qualche giorno fa l’operazione “Waterfall” del Dipartimento di Gestione dell’Immigrazione della Direzione Esteri di Attica ed EUROPOL. Dall’inizio dello scorso anno almeno 66 migranti provenienti dall’Africa subsahariana sono stati introdotti clandestinamente nell’Europa centro-settentrionale, mentre più di 577 documenti di viaggio sono stati falsificati.
La “Via dei Balcani” e… il metodo della “sicurezza”.
Egitto – Grecia. Grecia – Italia, via Albania e Macedonia del Nord. Attraverso queste due “strade” i commercianti “trasportano” i clandestini in Grecia, ma anche in altri paesi europei. In altri casi, i “clienti” del circuito, con documenti falsi acquistati dai detenuti, hanno viaggiato direttamente attraverso l’aeroporto. Le destinazioni finali per la maggior parte sono state Italia, Germania e Paesi Bassi. I criminali africani usano metodi di “sicurezza”, quindi gli immigrati possono ottenere passaporti rubati da persone con caratteristiche simili. Per quanto riguarda la “promozione” in altri paesi europei, i trafficanti utilizzando il metodo “Balkan Road”, nascondono i migranti nelle loro case, li trasportano su strada fino a Salonicco e nella seconda fase li promuovono attraverso la Macedonia del Nord o l’Albania.
Il viaggio verso… una vita migliore in Europa costa agli immigrati africani fino a 12.000 euro in base ai prezzi dei trafficanti, a seconda del percorso, della destinazione e del tipo di viaggio. Per arrivare in Egitto dall’Egitto devono pagare 5.600 euro a persona e per viaggiare in Italia via Albania pagano ulteriori 4.600 euro. Se fanno lo stesso viaggio in aereo, la “tariffa” arriva a 5.000 euro, mentre insieme ad un accompagnatore 7.000. La tratta dalla Grecia ai Paesi Bassi costa agli immigrati 5.100 euro. Questo dimostra che in appena un anno e mezzo, i benefici immobiliari abusivi del circuito, hanno superato i 550.000 euro.
VISTO “Scimmia” con… Timbro consolare
Anche il falso timbro del Consolato Europeo con sede in Egitto è stato creato da commercianti africani per ingannare le autorità di controllo. VISTO “scimmia”, arrivata… per posta in mano agli immigrati, pronta all’uso. Uno dei criminali specializzato nella creazione di documenti di viaggio corrotti ed è colui che “gestisce” il laboratorio illegale del circuito ad Atene. Dopo aver modificato la foto, i dati del titolare e la data di rilascio e validità del documento, con un apposito stampo in metallo, ha realizzato un’imitazione della copertina in pelle del passaporto, creandone una nuova da zero. Quelli che non vengono utilizzati per il commercio illegale, vengono venduti dal circuito a prezzi elevati a potenziali “clienti”.
Per ogni documento di viaggio falso è previsto un prezzo speciale. I falsi passaporti francesi costano 400-700 euro, 400 euro dal Regno Unito e 300 euro da Grecia e Italia. Contraffare un permesso di soggiorno in Grecia costa agli immigrati 450 euro e un visto consolare VISTO 170-200. Per quanto riguarda il documento d’identità “scimmia”, Italia e Francia costano fino a 250 euro, mentre il Portogallo 200. La produzione irregolare di documenti di viaggio è stata così grande che durante le indagini le autorità tedesche hanno scoperto i pacchi postali. molti passaporti falsi.
Il … “Coccodrillo” del Sudan
Le autorità finlandesi hanno precedentemente indagato su due casi di immigrazione clandestina, il presunto “cervello” del ring, un uomo sudanese di 52 anni conosciuto con il soprannome di “Coccodrillo”. In uno di essi, infatti, è stato arrestato un complice di un’organizzazione criminale, mentre si preparava a salire su un aereo da Helsinki ad Atene. Ha un gran numero di passaporti e identità accuratamente nascosti nel suo bagaglio, che consegnerà ai suoi complici in Grecia.
Oltre a “Coccodrillo”, le autorità hanno arrestato altri 7 membri del circuito tra i 23 ei 48 anni, provenienti dalla Costa d’Avorio, dal Sudan, dall’Iraq, dalla Nigeria e dall’Eritrea. Uno di loro, cittadino ivoriano, era stato precedentemente accusato dalle autorità francesi di un reato correlato, mentre l’uomo arrestato dall’Eritrea era condannato a 19 anni dal tribunale penale a tre membri di Ioannina. in carcere e 60.000 euro di carcere per il suo coinvolgimento in un altro caso di tratta di migranti.
Vocabolario del codice del circuito
“Succo”, “tavolozza”, “cugino”. Queste parole sono usate nella comunicazione tra membri di organizzazioni criminali, quando ci si riferisce agli immigrati, in modo che non vengano percepiti dalle autorità. Anche la scelta del codice lessicale di cui sopra, dimostra l’atteggiamento apatico dei commercianti nei confronti dei clandestini, dai quali sottraggono ingenti somme di denaro. Le “colle” prendono il nome di VISA perché sono adesivi, mentre “carte”, “merci”, “cavi” e “libri”, i commercianti si riferiscono a passaporti e identità falsi.
Gli otto trafficanti stranieri sono stati arrestati a seguito di una massiccia operazione di polizia condotta nel centro di Atene mercoledì 1 giugno e giovedì 2 giugno dal Dipartimento per la gestione dell’immigrazione della Direzione degli stranieri dell’Attica, sotto il coordinamento del confine ellenico. EUROPOL Direzione della polizia e dell’assistenza alla protezione delle frontiere. Dalla perquisizione sono state trovate e sequestrate 5 case e botteghe utilizzate dai membri del circuito: 153 passaporti, 156 carte d’identità, 42 permessi di soggiorno, 11 visti consolari speciali (VISA), 11 tessere di richiesta asilo, 118 copertine in pelle, 3 computer, 5 stampanti – scanner per documenti e altro materiale, 22 cellulari e 3.995 euro. Contro i trafficanti è stata avviata una causa, che comprende – se necessario – la violazione di direzione e costituzione di un’organizzazione criminale secondo la normativa che facilita l’ingresso e l’uscita di cittadini di paesi terzi, senza adempiere alle formalità legali, il falso di 120.000 euro e la continua contraffazione di certificati.
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