Nemanja Ćelap, Foto: TV Courier
Pubblicato: 19.01.2023. 16:41
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I medici hanno diagnosticato la leucemia linfoblastica acuta nel piccolo Miloš Ćelap (7) l’anno scorso. Pensavano di aver sconfitto il nemico, ma la malattia è tornata. La salvezza ora sta nel trapianto, che avverrà in Italia. Il padre di Miloš, Nemanja Ćelap, si è unito a Pulse of Serbia
– Milos è attualmente stabile. Ha la febbre ed è a Tiršov. L’immunoterapia deve essere iniziata immediatamente e quindi deve essere eseguito un trapianto. Per quanto riguarda il donatore, la buona notizia è sua sorella Višnja. Chiedi perché un trapianto, perché è l’unica opzione dopo la chemio. Se la malattia ritorna dopo la chemioterapia, l’unica opzione è un trapianto di midollo osseo – ha detto Ćelap.
Ha aggiunto che la sua esperienza dall’Italia, dove verrà effettuato il trapianto, è stata positiva.
– L’esperienza dall’Italia è buona. Molte persone ci vanno da tutto il mondo. Abbiamo licenziato Višnja da scuola, non è andata agli allenamenti, perché aveva bisogno di essere riposata e in salute per il trapianto. Višnja e Miloš hanno avuto un figlio, ma sfortunatamente erano cresciuti troppo presto nei due anni precedenti. Non ne parlano affatto come qualcosa di brutto. La sorella salverà suo fratello e basta – ha detto il padre della ragazza coraggiosa e suo fratello, che stanno combattendo una dura battaglia, con dignità e forza d’animo:
– Attualmente è iscritto al programma e lo considera una missione che deve compiere. La parte peggiore è che la malattia è tornata. Abbiamo vissuto normalmente per dieci mesi ed è stato molto difficile per lui che la malattia si ripresentasse. Ma sapeva che sarebbe andato tutto bene, perché i dottori dicevano che il trapianto era generalmente andato bene
Quando gli è stato chiesto come avrebbe affrontato la situazione, ha detto che c’era solo un’opzione:
– Non hai scelta. Devi essere forte e rispettare i tuoi obiettivi. La gente ha reagito molto bene attraverso la Fondazione Be Human Aleksandar Šapić. Ci sono così tante persone umane e sono sorpreso che ci siano così tante persone disposte ad aiutare.
(Espresso / Corriere)
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