Pedala lungo l’Elba fino all’Atlantico. Parte seconda: dalla Svizzera sassone all’italiano tedesco

Il fantastico viaggio estivo di Deník con Luboš Palata.

La prima ora è impegnativa. Non solo si guida per Hřensk definitivamente dalla Repubblica Ceca, ma è molto più lungo sul lato opposto del lato destro dell’Elba. I tedeschi avevano circa dieci volte più elicotteri che combattono gli incendi nelle foreste svizzere cecoslovacche rispetto ai cechi.

La parte sassone delle montagne rocciose è lunga, più lunga di quella ceca e si estende fin quasi al Pirn.

Non solo più ricco, ma anche più vivace. Barche, ristoranti, birrerie all’aperto, terme, traghetti. Abbiamo così tanto da recuperare. E non siamo nemmeno più economici. Le piste ciclabili sono fantastiche.

Già prima di Pirna, dove finiscono le ultime rocce, la zona intorno al fiume si arricchisce. Belle case, a volte ville signorili del XIX o dell’inizio del XX secolo.

Davanti a Pirna si allargava l’Elba che fuggiva dalle montagne. Persa dai bombardamenti di Dresda durante la guerra, Pirna ha un bellissimo centro medievale con tutto ciò che ne consegue. La soljanka locale, quanto di meglio resta nella cucina tedesca dopo la permanenza delle truppe sovietiche, è più che sufficiente per tre euro e mezzo.

Pedala lungo l’Elba fino all’Atlantico. Prima parte: meglio far piovere che bruciare

Prima la riserva naturale e poi il castello di Pillnitz e intorno all’una inizia un incredibile corteo di bellissime ville giganti. Sulle rive dell’Elba ho trovato un’intera collezione di conchiglie.

Il tempo resisterà. C’erano ancora circa 20 gradi ed erano già le cinque dopo i primi 55 chilometri di Dresda. Vale a dire, la sponda orientale. Incontaminata dalla guerra, affascinante, ricca di palazzi e ville ottocentesche. Di notte, sul Ponte Blu, l’equivalente sassone della Torre Eiffel, la funivia più antica del mondo porta in cima alla città. Ristorante Luise e il primo vino bianco sassone, locale. Bel finale di giornata. Come se fossimo in Italia piuttosto che in Germania.

Il corpo regge, solo un dolore moderato, quindi domenica possiamo continuare. Oggi con Karl May.

Sostiene il viaggio Ufficio del turismo tedesco E Goethe-Institut.

Marinella Castiglione

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