Le squadre sanitarie del nord sono addestrate all’uso di alimenti terapeutici per i bambini a rischio nutrizionale

Il Ministero della Salute Pubblica ha condotto una serie di sessioni di formazione sull’uso di alimenti terapeutici pronti all’uso (ATLU), negli ospedali dei dipartimenti di San Martín, Orán e Rivadavia.

Questa attività è rivolta a operatori sanitari, nutrizionisti, medici e infermieri, che ottengono linee guida e protocolli su come agire nell’identificazione dei pazienti a rischio nutrizionale, effettuare gli opportuni invii, le analisi appropriate e come gestire l’ATLU.

Questo alimento è composto da arachidi pronte all’uso, ricche di vitamine, sali minerali e ad alto contenuto calorico, che vengono consegnate nelle case delle famiglie per il recupero dei bambini malnutriti.

ATLU può essere utilizzato in regime ambulatoriale e ospedaliero, tra 6 mesi e 5 anni.

“Ci stiamo preparando al periodo estivo, lavorando sulla prevenzione della malnutrizione acuta e della mortalità infantile, orientando e formando l’équipe sanitaria per ottimizzare le risorse e ottenere migliori risultati”, ha detto la Vice Sottosegretaria alla Medicina Sociale, Gabriela Dorigato, nella dichiarazione di l’area di emergenza sociale-sanificazione”.

Ha aggiunto che “Abbiamo utilizzato l’ATLU nel 2021 con risultati molto positivi, evitando il ricovero e ripristinando lo stato nutrizionale del paziente entro 21 giorni. Per questo stiamo aggiornando i dati antropometrici che devono essere considerati per l’uso di alimenti terapeutici.

Dorigato ha rivelato che questo cibo è stato fornito a casa del bambino, sotto la supervisione dell’équipe sanitaria, evitando il ricovero del paziente.

Si segnala che, a fine luglio, il Ministero della Salute Pubblica ha ricevuto 600 box ATLU, finalizzati a potenziare l’alimentazione di ragazzi e ragazze con malnutrizione acuta nella popolazione urbana della provincia settentrionale, dichiarata emergenza socio-sanitaria.

Questo alimento, prodotto in Francia, proviene da donazioni effettuate da un consorzio di università che gestisce il progetto “Gran Chaco Resiliente”, che copre la provincia di Salta insieme a Chaco, Formosa e Misiones.

Il consorzio è composto da Fundación del Alto (Salta), International Committee for Community Development -CISP- (Italy), Foundation for Social Cohesion and Inclusion -CISPA- (Argentina), con finanziamenti dell’Unione Europea, attraverso i settori della Protezione Civile e Assistenza umanitaria.

Rodolfo Cafaro

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