Primo ingresso: mercoledì 25 gennaio 2023, 21:09
Circa tre mesi dopo le elezioni, il governo di Borjana Christo in Bosnia-Erzegovina ha ricevuto un voto di fiducia in parlamento.
A dicembre, il vicepresidente dell’Unione democratica croata (HDZ) ha annunciato che avrebbe guidato un governo che avrebbe cercato di riavviare il processo di adesione della Bosnia all’UE. Il 15 dicembre al paese è stato concesso lo status di candidato all’UE.
La nuova riunione del Consiglio dei ministri della Bosnia ed Erzegovina è stata appena confermata ufficialmente! Auguro al nuovo raduno di lavorare diligentemente, con responsabilità e impegno, per raggiungere prosperità, stabilità e progresso per tutti #BiH. @Vijeceministara 🇧🇦 pic.twitter.com/lbETrNuqGs
— Borjana Kristo (@KristoBorjana) 25 gennaio 2023
Il nuovo gabinetto ha il sostegno di 23 dei 42 parlamentari del DPR.
L’Assemblea parlamentare e la formazione del governo hanno subito ritardi a causa della complessità delle procedure richieste per la rappresentanza dei gruppi etnici.
La Bosnia è governata da un sistema disfunzionale, retaggio degli accordi di pace di Dayton che pose fine a una sanguinosa guerra (100.000 morti) nel 1995. Il Paese è diviso in Republika Srpska (Repubblica di Serbia) e una federazione croato-musulmana, entità legate da un presidenza debole, ma spesso collettiva, paralizzata.
Il presidente dell’HDZ Dragan Ković ha accolto con favore il voto di fiducia al governo guidato dal 61enne Christo, sottolineando che è stata la prova che “c’è un dialogo politico costruttivo in Bosnia-Erzegovina”.
Ultimo aggiornamento: mercoledì 25 gennaio 2023, 21:09
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