Freccia nel petto della dittatura del colonnello – Il movimento navale danneggia il prestigio della giunta

Un giorno come oggi, Il 25 maggio 1973 il cacciatorpediniere “Velos II” si ancorò fuori dal porto Fiumicino Lui Italia. Questo è l’atto finale della sua manifestazione Movimento Navale contro il regime del “21 aprile”. Il pioniere di questo movimento fu il (allora) vice-capitano Nico Papà che ha lasciato le esercitazioni NATO con A/T Velos nel Mar Tirreno e lo ha portato in Italia chiedendo asilo politico, che è stato poi concesso a lui e al suo equipaggio. è stato seguito da sei ufficiali e 25 sottufficiali Marina Militare.

La questione ha fatto notizia in Italia, ma anche in molti paesi europei, mentre le relative pubblicazioni sono apparse anche sui giornali giapponesi. L’equipaggio ha espresso il desiderio di essere trattato come rifugiato politico. regime ateniese e ambasciata greca SU Roma sono confusi. Nikos Pappas è diventato un simbolo della lotta contro la dittatura. Nei giorni successivi la giunta ordinò il rientro del cacciatorpediniere e fu costretta a inviare un nuovo equipaggio in Italia per portarlo in Grecia.
Il piano d’azione del Movimento è stato finalizzato dopo discussioni durate più di un anno.
I contatti degli ufficiali della Marina greca con elementi extra-navali ebbero un successo limitato, ma l’idea del Movimento navale fu facilmente accettata nei ranghi degli ufficiali della Marina.

Qual è il piano dei ribelli

Con un nucleo di cinque compagni di classe della sua classe del 1948 Scuola di cadetti navali, iniziati, alla vigilia del Movimento, superarono il centinaio. Tra loro c’erano i capitani della maggior parte delle navi della flotta greca, nonché importanti membri dello staff. Il piano prevedeva il blocco del bacino dell’Attica attraverso la chiusura del porto del Pireo e attraverso la minaccia di un attacco all’aeroporto Hellinikon. Anche i ponti autostradali nazionali Atene-Corinzio, Atene-Lamia e le relative reti ferroviarie saranno minacciati, così come le antenne dei media elettronici in Bacino.

Un ultimatum verrebbe quindi presentato ai dittatori chiedendo un governo universale ad interim che subentri e tenga le elezioni. Se questo ultimatum non sarà accettato o non avrà risposta, Syros sarà occupata e il porto di Salonicco e altri porti saranno bloccati per aumentare la pressione sui dittatori. Questo piano era abbastanza ottimista e, nonostante il suo possibile successo, non ebbe il tempo di attuarsi, poiché i golpisti furono informati in tempo e i potenziali traslocatori furono arrestati.

Tuttavia, la scossa del regime dittatoriale è stata ottenuta attraverso la fuga di A/T “Velos” in Italia. Nonostante il fallimento del Movimento Navale, la mossa dell’ammiraglio Pappas diede nuovo slancio alla resistenza greca giunta e ha avuto un enorme impatto sia in patria che all’estero. Decine di ufficiali della Marina sono stati torturati e smobilitati.

Il 13 giugno 1973, durante una conferenza stampa, Pappas spiegò l’importanza del movimento antidittatoriale della Marina, facendo specifico riferimento all’arresto e alla tortura di sottufficiali e all’indebolimento della Marina da parte di personale capace, che a sua volta ne ridusse i combattimenti forza. Con la caduta della dittatura, e il ritorno della democrazia, lo Stato greco ricompensò gli ufficiali maltrattati restituendoli alla Marina, affidandoli alle alte cariche. Negli anni successivi, Nikos Pappas fu promosso capitano nel 1979, vice ammiraglio nel 1982 e vice ammiraglio lo stesso anno.

Dal 1982 al 1986 Pappas è stato Capo di Stato Maggiore Generale. Si è ritirato il 22 dicembre 1986 come contrammiraglio, con onori paralleli al suo titolo Generale Onorario. Nikos Pappas ha partecipato come Ministro della navigazione mercantile nella sua amministrazione Ioannis Griva (1989) e nel suo ecumenico Senofonte Zolota (1989-1990). È sposato con Hariklia Papanastasiou dalla quale hanno due figli. L’ammiraglio Pappas “è partito” nell’aprile 2013 da cancro dopo mesi di ricovero in ospedale.

Girolamo Onio

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