Sanità: al via nella Regione Lazio la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza informatica

Al via nella regione Lazio una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza informatica. Questa mattina si è svolto presso la sede del Consiglio regionale a Roma il convegno “Minacce informatiche al settore sanitario”, organizzato in collaborazione con l’Agenzia nazionale per la sicurezza informatica (ACn). Obiettivo di questo incontro è quello di sensibilizzare le istituzioni regionali e in particolare i gestori dei centri sanitari sul tema della sicurezza informatica, fornire strumenti utili e diffondere le linee guida operative specifiche per la Salute predisposte da ACN. È il Lazio la regione da cui parte questo progetto, in un’ampia campagna nazionale che interesserà nei prossimi mesi tutti gli enti territoriali italiani. All’evento erano presenti il ​​presidente della Regione, Francesco Rocca; Vice Ministro degli Affari Esteri presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e delle Autorità Delegate alla Sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano; direttore generale dell’Agenzia Nazionale per la Cybersecurity, Bruno Frattasi; il direttore della direzione regionale Sanità e Integrazione Sociale-igiene, Andrea Urbani; Vicedirettore generale dell’Agenzia nazionale per la sicurezza informatica Nunzia Ciardi.

Da gennaio 2022 a giugno 2024 in Italia si sono verificati “26 eventi ransomware nel settore sanitario che hanno colpito quasi 50 strutture, ospedali e servizi medici della regione. Il settore sanitario è il terzo settore più colpito dopo quello manifatturiero e quello della vendita al dettaglio. “Non è solo un numero, ma è vulnerabile alla vita umana”, ha spiegato Mantovano. Per rafforzare la lotta contro minacce di questo tipo, “Il governo ha proposto e il Parlamento ha rapidamente approvato, all’unanimità, una legge sulla sicurezza informatica nel giugno di quest’anno – ha sottolineato –. Una legge che ha ampliato, tra l’altro, l’obbligo di denuncia. Tale obbligo è accompagnato da sanzioni. “Lo spirito di questa legge è quello di non gravare su strutture già sotto pressione”, ha concluso il vice ministro della Salute. Questo settore è critico in termini di sicurezza informatica e resilienza, sia per i servizi essenziali forniti che per i dati sensibili trattati. con conseguenze potenzialmente disastrose è a rischio in caso di un attacco, che può comportare il blocco delle sale operatorie e dei centri trasfusionali di terapia intensiva. “Nel 2021, la regione ha subito un gravissimo attacco hacker che ha smascherato l’amministrazione sanitaria. “Tutto ciò rientra nelle nuove tattiche di guerra”, ha detto il presidente della Regione, Francesco Rocca, al convegno “Le minacce informatiche al settore sanitario” presso la sede della Regione Lazio stanno raggiungendo un’accelerazione anche grazie alle risorse che permettono alle nostre aziende di avere il massimo della tecnologia possibile”.

Rocca ha spiegato che questi 47 milioni sono stati forniti dal dipartimento Transizione digitale e «9 milioni sono stati forniti dalla Regione per investire nella sicurezza dei dati dei nostri pazienti». “La priorità è proteggere i dati e garantire una sicurezza di qualità ai cittadini”, ha concluso. Quel giorno è stato presentato l’ultimo rapporto di ACN sulle minacce informatiche al settore sanitario. I dati evidenziano come da gennaio 2022 a giugno 2024, in Italia, si sono verificati più di 25 eventi ransomware in questo delicato settore, colpendo quasi 50 centri sanitari, ospedali e servizi sanitari della regione. La sanità, entro il 2023, sarà il terzo settore più colpito, dopo quello manifatturiero e quello della vendita al dettaglio. Nel 2023, quindi, l’Italia diventerà il terzo Paese dell’UE (dopo Germania e Francia) e il sesto Paese al mondo più colpito dai ransomware. Insieme all’Agenzia nazionale per la sicurezza informatica (ACn) “abbiamo elaborato linee guida con indicazioni riguardanti le minacce informatiche alle strutture sanitarie. Una minaccia che ha molti volti e sfrutta anche la scarsa consapevolezza degli operatori sanitari sui rischi cyber – ha affermato il direttore generale dell’Agenzia nazionale per la sicurezza informatica, Bruno Frattasi -. Pertanto, ciò richiede anche investimenti nella cultura e nella consapevolezza della sicurezza informatica. In questo manuale vengono illustrate le buone pratiche, non solo l’identificazione dei rischi e dei difetti, da seguire: molteplici fattori identificativi, attenzione all’uso delle password. E potranno garantire una migliore difesa del sistema sanitario digitale – ha aggiunto Frattasi -. “Questo evento è iniziato simbolicamente a Roma e proseguirà in altre regioni italiane”, ha concluso.

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Rodolfo Cafaro

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