“Per me il centrodestra parlamentare non esiste. Ha bisogno di essere ricostruito”. Giorgia Meloni, leader del partito Fratelli d’Italia, il 29 gennaio 2022. “Il centrodestra di oggi è una coalizione? No, mi sembra ovvio. Questa coalizione unita si è sciolta come neve al sole”. Matteo Salvini, capolista leghista, 5 febbraio 2022. “Berlusconi, non gli devo niente !” Giorgia Meloni, ancora, 31 gennaio 2022.
I tre leader conservatori italiani stanno combattendo da una decina di giorni. L’innesco di questa guerriglia basata su dichiarazioni incendiarie è stata l’elezione di Sergio Mattarella a presidente della Repubblica, avvenuta lo scorso 29 gennaio.
Quel giorno, dopo una settimana di trattative, si è conclusa la partita di poker per la nomina del Capo dello Stato da parte del Parlamento. Una cosa è chiara allora: nella coalizione di destra ognuno gioca il proprio ruolo. Scommettendo esclusivamente sul “suo” candidato. Rompendo il dialogo. Discutendolo in via prioritaria con altre forze politiche. Forza Italia di Silvio Berlusconi, Lega di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni non sembrano appartenere alla stessa alleanza.
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