Gli operatori sanitari rifugiati e migranti contribuiscono a rafforzare il sistema sanitario del Perù

L’Ambasciata d’Italia in Perù e l’UNHCR hanno tenuto un dibattito sul tema “Il potenziale professionale dei rifugiati e dei migranti per rafforzare il sistema economico e sanitario del Perù”, al quale hanno partecipato enti governativi, autorità e organizzazioni internazionali.

LIMA, Perù – L’Ambasciata d’Italia in Perù e l’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, hanno presentato il dibattito “Il potenziale dei professionisti dei rifugiati e dei migranti per rafforzare i sistemi economici e sanitari del Perù”, nell’ambito di un progetto che consente di beneficiare direttamente più di 6.000 rifugiati, migranti e cittadini del Perù nel nord e nell’est di Lima nel 2022.

Questo progetto, implementato dall’UNHCR e dai suoi partner con il finanziamento del governo italiano, ha consentito a più di 300 operatori sanitari venezuelani di riconvalidare i propri titoli professionali per esercitare la propria professione in Perù, mostrando così il potenziale per aumentare quel numero. popolazione per contribuire a colmare le lacune sanitarie nel paese, fornendo servizi medici tanto necessari a beneficio sia delle comunità straniere che di quelle ospitanti.

Tra le persone che hanno testimoniato il successo di questa iniziativa ci sono Efraín e Marco, dentisti venezuelani che hanno ricevuto capitale iniziale dall’UNHCR con fondi provenienti dall’Italia per gestire il loro ufficio e servire le persone nella loro comunità: “Con il nostro capitale iniziale completare l’attrezzatura di cui abbiamo bisogno. Sono soddisfatto che possiamo fornire servizi odontoiatrici gratuiti e aiutare non solo chi ha risorse ma anche chi non le ha”, spiega Marco. Come loro, hanno ricevuto sostegno anche 80 operatori sanitari rifugiati e migranti che hanno attività nel settore sanitario.

Inoltre, il contributo dell’Italia consente all’UNHCR e ai suoi partner di sostenere il Ministero della Salute nel miglioramento delle infrastrutture degli ospedali e dei centri sanitari, nonché nell’installazione di strutture modulari in questi siti per espandere la loro capacità di trattamento. Di conseguenza, più di 800.000 persone hanno accesso ai servizi medici nelle aree che beneficiano di questo progetto. Consente inoltre l’espansione dei servizi sanitari alla popolazione generale, fornendo servizi medici e di salute mentale in aree con accesso limitato al sistema sanitario.

“Il sostegno dell’Italia al Perù è fondamentale affinché migliaia di persone, sia peruviani, rifugiati che migranti, possano avere accesso a quello che è un diritto fondamentale: la salute”, ha spiegato Federico Agusti, Rappresentante dell’UNHCR in Perù. “All’UNHCR abbiamo collaborato con i governi per fornire servizi sanitari di emergenza, migliorare i servizi sanitari locali e includere le popolazioni di rifugiati e migranti nei piani e nei sistemi sanitari nazionali. “Tutti, compresi i rifugiati, hanno diritto alla salute”, ha sottolineato.

La conversazione, alla quale hanno partecipato Federico Agusti, Rappresentante dell’UNHCR; Patricio Rubio, Segretario Esecutivo della Commissione Speciale per i Rifugiati; Paolo Tonini, Primo Segretario dell’Ambasciata d’Italia in Perù; María Caridad Mago Quiaro e Yohana Gutiérrez, medici venezuelani in Perù; Sandra Marcos, direttrice della ONG HIAS; e la moderazione della giornalista Carla Palacios, che è servita come spazio di riflessione sui benefici e sui contributi specifici che l’integrazione di personale medico rifugiato e migrante formato e motivato apporta alla società e al benessere di tutte le persone.

Il Perù ospita attualmente più di 1,5 milioni di rifugiati e migranti venezuelani. Inoltre, ci sono rifugiati e richiedenti asilo provenienti da altri paesi della regione, come Colombia, Cuba, Ecuador o Haiti, e da tutto il mondo, come Turchia, Yemen, Siria, Palestina, Iraq, Nigeria e Bangladesh. L’UNHCR apprezza molto il contributo e l’impegno dell’Italia nei confronti delle comunità ospitanti, rifugiate e migranti del Paese.

Informazioni correlate: Comunicato stampa diffuso dall’Ambasciata d’Italia a Lima.

Rodolfo Cafaro

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