Coronavirus: l’Italia respinge la proposta di utilizzare passaporti sanitari | Notizia

Il ministro italiano per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha respinto oggi l’idea dei passaporti sanitari proposta da diverse regioni italiane per viaggiare quest’estate durante la pandemia, definendoli incostituzionali.

“Una regione non può adottare misure che ostacolino la libera circolazione delle persone. E se poi gli scienziati dicono che non esiste il passaporto sanitario, allora non esiste il passaporto sanitario”, ha affermato il ministro alla Commissione sul federalismo fiscale della Camera dei deputati.

Boccia ha fatto riferimento all’articolo 120 della Costituzione, che vieta espressamente di «istituire dazi sull’importazione o sull’esportazione o sul passaggio delle persone» tra le regioni italiane. La regione Sardegna (sud) propone la creazione dei “passaporti sanitari”, cioè certificati negativi al coronavirus per i turisti in arrivo sull’isola a partire dal 3 giugno, quando in Italia ci sarà libertà di movimento tra regioni.

L’idea, presa in considerazione anche dall’altra grande isola d’Italia, la Sicilia (sud), mira a limitare la possibilità di contagio, poiché queste due regioni meridionali sono state tra le meno colpite dalla pandemia, ed è stata molto più violenta in il nord del paese.

L’Italia è nel mezzo di una fase di de-escalation e dal 3 giugno, dopo quasi tre mesi, saranno consentiti gli spostamenti tra regioni e le frontiere esterne saranno aperte ai cittadini dell’Ue, che non dovranno rispettare la quarantena.

La situazione in Lombardia e Piemonte (nord) è però preoccupante per la recrudescenza dei contagi segnalati negli ultimi giorni, per cui non è escluso un “Piano B” per la riapertura di questi luoghi.

Il Ministero della Salute dovrebbe pubblicare i dati sulla curva epidemiologica venerdì prossimo dopo la riapertura del 18 maggio, quando saranno consentiti la ripresa di quasi tutti i settori del Paese e il lockdown.

Da quando è stato rilevato il primo caso locale di coronavirus il 21 febbraio, in Italia si sono aggiunti 231.139 contagi, di cui 33.072 deceduti, secondo gli ultimi dati della Protezione Civile.

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Rodolfo Cafaro

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