Un tribunale israeliano ordina il ritorno in Italia di un ragazzo che ha perso i genitori a causa dello schianto della funivia

Il disastro di maggio ha ucciso 14 persone, inclusi cinque parenti di Eitan Biran, un bambino di sei anni; tra loro c’erano sua madre, suo padre, suo fratello e due nonni. Il padre di sua madre, Smulik Peleg, lo portò in Israele. I parenti di mio padre vivono in Italia. Hanno affermato che il ragazzo è stato portato via a loro insaputa e hanno chiesto che tornasse in Italia.

Il caso è gestito dal Tribunale per gli affari familiari di Tel Aviv. Decise che il ragazzo dovesse essere riportato in Italia, dove visse fin da piccolo. Starà con i suoi parenti più stretti per il momento fino a quando un tribunale non risolverà una controversia sull’affidamento tra i parenti di suo padre, che vivono in Italia, e quelli di sua madre, che vivono in Israele.

Secondo i media israeliani, il tribunale ha anche condannato Peleg a pagare spese processuali di 70.000 shekel (483.000 corone).

Secondo precedenti informazioni, un tribunale italiano ha affidato Biran alla zia paterna, Aya Birana Nirkova, che vive vicino a Pavia, dopo diverse settimane di ricovero. Lei e suo marito volevano crescere Eitana, anche se avevano due figlie. Tuttavia, anche una zia materna era interessata ad adottarlo. La Procura della Repubblica di Pavia ha annunciato che si adopererà per il rientro del minore in Italia ai sensi della Convenzione dell’Aia sui diritti del fanciullo. Peleg è stato accusato dalla procura di rapimento. Peleg ha ammesso di aver portato Eitana dall’Italia in un’auto a noleggio in Svizzera, da dove entrambi sono volati in Israele.

Rodolfo Cafaro

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