Ucraina: Indagine sull’ intervento straniero e fake news sulla televisione italiana

Commissione parlamentare italiana È stata avviata un’indagine sulla “disinformazione” alla televisione italiana nel mezzo della guerra per le frequenti apparizioni televisive dei russi durante la guerra in Ucraina.

La commissione parlamentare per la sicurezza repubblicana, che sovrintende ai servizi di intelligence, ha annunciato ieri di aver convocato i vertici della televisione pubblica italiana, del servizio di sicurezza dello Stato e dell’autorità di regolamentazione delle comunicazioni.

Il comitato indagherà “attività di intervento straniero e disinformazione… con particolare riferimento alla guerra tra” Russia e Ucraina».

Primo Ministro d’Italia Mario Draghi è stata dura per Mosca dall’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio, ma i sondaggi mostrano che in Italia, a differenza del resto del G7 (Regno Unito, Regno Unito, Francia e Germania), il sostegno pubblico alle armi della missione in Ucraina è basso.

La rete televisiva italiana RAI e le quattro più grandi reti televisive private italiane ospitano regolarmente giornalisti russi nei loro telegiornali per discutere della guerra con le loro controparti italiane in un approccio divisivo.

Mentre alcuni commentatori hanno affermato che era vero ascoltare entrambe le parti del conflitto, altri hanno condannato il fatto che ai propagandisti russi fosse concesso del tempo televisivo.

I combattimenti si sono intensificati da domenica, quando il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha selezionato la rete privata Rete 4 per rilasciare la sua prima intervista a una rete televisiva europea dall’inizio dell’invasione.

I critici affermano che intervistare i giornalisti non ha negato o interrotto Lavrov in modo adeguato. Alcuni hanno detto che il ministro russo non avrebbe dovuto comparire.

Lo stesso Draghi ha dichiarato il giorno successivo che l’intervista “non è nemmeno il massimo».

Alcuni esperti e commentatori hanno cominciato a rifiutarsi di partecipare ai telegiornali della televisione italiana, protestando contro il tempo concesso alla propaganda russa.

Natalie Tocchi, direttrice dell’Istituto per gli affari internazionali dell’Italia, ha rifiutato di apparire in un programma televisivo martedì, dove parlerà con un funzionario del ministero della Difesa russo, dicendo che “non vuole essere complice della disinformazione”.

Fonte: -ΜΠΕ

Girolamo Onio

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