Pensioni 2025, confermata la rivalutazione: a quanto ammonta l’aumento e a chi spetta

La rivalutazione delle pensioni nel 2025 non comporta un aumento significativo sull’assegno. L’adeguamento è insoddisfacente.

I pensionati devono dimenticare le alte percentuali di perequazione degli ultimi due anni. La rivalutazione 2025 è minima e comporterà incrementi bassissimi degli assegni pensionistici. Quantifichiamoli.

Calcolatrice e penna in mano
Pensioni 2025, confermata la rivalutazione: a quanto ammonta l’aumento e a chi spetta (Canale3toscana.it)

Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina l’inflazione ha subito un’impennata tanto da far scattare la rivalutazione nel 2023 al 7,3%. La percentuale si è mantenuta alta anche a gennaio 2024 fissandosi al 5,4%. Nel 2025, invece, la perequazione è stata fissata allo 0,8% perché nel corso dello scorso anno l’inflazione è scesa. La rivalutazione serve per mantenere il potere d’acquisto delle pensioni in linea con il costo della vita usando i dati ISTAT. Significa che tale meccanismo impedisce che l’inflazione riduca il reale valore delle pensioni nel tempo.

Bisogna considerare, però, che si applica in modo diverso in base all’importo dell’assegno pensionistico. Non tutti i pensionati possono contare su una rivalutazione del 100%. Lo 0,8% di aumento spetterà, dunque, solo alla fascia più debole economicamente della popolazione, salendo di reddito la percentuale diminuisce. Ha definito queste differenziazioni e gli importi spettanti l’INPS nella circolare numero 23 del 28 gennaio 2025.

Quantifichiamo gli aumenti delle pensioni nel 2025

Iniziamo dalle pensioni minime ossia l’integrazione al trattamento minimo riconosciuta dallo Stato a tutti coloro che hanno una pensione sotto un determinato importo. Nel 2025 il valore dell’assegno sarà di 603,40 euro al mese mentre nel 2024 era di 598,61 euro. Parliamo di 7.844,20 euro all’anno). Si arriva a questa cifra grazie alla rivalutazione e ai rialzi del 2,2% previsti dalla Legge di Bilancio 2025.

Mucchietti di euro
Quantifichiamo gli aumenti delle pensioni nel 2025 (Canale3toscana.it)

La perequazione dello 0,8% spetta solo sulle pensioni entro quattro volte il minimo ossia fino a 2,394,44 euro. Volendo fare un esempio chi percepisce 1.500 euro di pensione riceverà 12 euro in più mentre con 1.000 euro si percepiranno 8 euro in più al mese. La percentuale di rivalutazione scende allo 0,72% per i trattamenti fino a 2.993,05 euro. Su una pensione di 2.400 euro, ad esempio, l’incremento sarà di 17,28 euro.

Oltre i 2,993,05 euro la perequazione è dello 0,6% con aumento di 18 euro per un assegno di 3 mila euro all’anno. Per conoscere nei dettagli gli aumenti in base all’importo della propria pensione l’INPS ha pubblicato la tabella ufficiale nella Circolare numero 23 del 28 gennaio 2025. Si tratta, dunque, di aumenti di pochi euro soprattutto per chi riceve un assegno basso. La rivalutazione si applica a tutte le pensioni così come agli assegni d’invalidità, le pensioni di invalidità, l’assegno sociale, la pensione d’inabilità, quella ai superstiti (reversibilità) e la pensione sociale. Le prestazioni di accompagnamento alla pensione, invece, non vengono rivalutate.

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