Partite IVA, la novità che nessuno si aspettava: ecco cosa cambia da quest’anno

Grandi manovre sul fronte delle Partite IVA: il Governo di Giorgia Meloni ha introdotto una novità che riguarda i liberi professionisti, novità che nessuno si aspettava a dire il vero.

I liberi professionisti vivono ogni manovra di Bilancio con ancora più ansia degli altri in quanto temono sempre nuovi aumenti delle tasse o nuove penalizzazioni. In effetti questa categoria gode di minori tutele rispetto ai lavoratori dipendenti e il rischio di fallire per la pressione fiscale e, dunque, restare senza un impiego è ancora più alto.

uomo con una mano sulla fronte e l'espressione preoccupata
Partite IVA, la novità che nessuno si aspettava: ecco cosa cambia da quest’anno/canale3toscana.it

Il Governo di Giorgia Meloni, con la nuova legge di Bilancio, si è speso moltissimo in materia fiscale tra la riconferma del taglio del cuneo fiscale – modificato in modo da essere ancora più vantaggioso per i redditi medio-bassi – e la riconferma del sistema Irpef con tre aliquote, anch’esso a vantaggio della fascia reddituale media.

E che dire delle partite Iva? Per loro niente novità? Ebbene sì: nel 2025 cambia tutto anche per loro, cambiamenti di cui si è poco parlato e di cui, dunque, non tutti sono a conoscenza. Eppure si tratta di novità di grande rilievo che comporteranno un bel cambio di rotta per tanti lavoratori free lance.

Partite IVA: ecco cosa cambia da quest’anno

Se pensavate che il Governo di Giorgia Meloni, con la nuova legge di Bilancio, si fosse completamente dimenticato dei liberi professionisti e si fosse dedicato unicamente ai dipendenti, sbagliavate di grosso: quest’anno cambia tutto anche per chi ha una Partita IVA.

persona con una calcolatrice in mano davanti al computer
Partite IVA: ecco cosa cambia da quest’anno/canale3toscana.it

Come tutti ben sappiamo ogni anno c’è un appuntamento a cui non possiamo mancare, un appuntamento ancora meno piacevole di quello con il dentista ma che ci tocca: la dichiarazione dei redditi. Ciascuno di noi, in base a quanto ha guadagnato l’anno precedente, deve pagare una certa somma al Fisco e tali soldi serviranno poi per finanziare iniziative a supporto dell’intera comunità.

I lavoratori dipendenti fanno la dichiarazione dei redditi presentando il modello 730 mentre per i liberi professionisti c’è la Certificazione Unica, meglio conosciuta con la sigla CU. In pratica le varie realtà con le quali hanno collaborato l’anno precedente rilasciano loro la CU che poi i liberi professionisti dovranno portare dal commercialista per la compilazione della dichiarazione dei redditi.

Da quest’anno, però, non sarà più necessaria la CU: le aziende non avranno più l’obbligo di inviarla ai loro collaboratori che hanno una Partita IVA forfettaria. Il regime forfettario – ricordiamo – è un regime agevolato esente da IVA e con flat tax al 5 o al 15% sull’Irpef che si rivolge ai liberi professionisti con reddito annuo lordo fino a 85.000 euro.

Come mai questo cambiamento? Non si corre il rischio di maggiore evasione fiscale eliminando la CU? Assolutamente no in quanto dal 2024 per tutti i liberi professionisti è scattato l’obbligo della fatturazione elettronica e, attraverso essa, l’Agenzia delle Entrate ha già modo di verificare il fatturato di ogni lavoratore senza necessità della CU. Una bella semplificazione insomma, soprattutto per le aziende che vengono sollevate da un compito burocratico lungo e impegnativo.

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