Matteo Renzi contro tutti: nel mirino la Romania, Von der Leyen e il governo Meloni

L’ultima newsletter di Matteo Renzi non risparmia proprio nessuno: il leader di Italia Viva e le accuse pesantissime.

L’ex premier Matteo Renzi, a capo del partito di Italia Viva, non si risparmia e scaglia nuove critiche contro diversi attori della scena politica europea e italiana, a partire dalla Romania, passando per Ursula von der Leyen, fino ad arrivare al governo Meloni. Il leader di Italia Viva non si fa problemi ad affrontare temi scottanti, con dichiarazioni provocatorie che non risparmiano nessuno.

La polemica scatenata da Renzi ha inizio con la vicenda del politico rumeno Calin Georgescu, un candidato di estrema destra, bloccato dalla commissione elettorale della Romania. Georgescu, che aveva vinto il primo turno delle elezioni presidenziali, si era visto annullare la sua candidatura a causa delle interferenze russe, ma ora intende fare ricorso alla Corte Costituzionale di Bucarest.

La vicenda del filorusso Calin Georgescu e la difesa della democrazia

Renzi prende posizione in favore del politico rumeno, definendo lo stop alla sua candidatura un vero e proprio “scandalo“. Secondo l’ex premier, escludere un candidato solo per le sue opinioni politiche, anche se ritenute filorusse, rappresenta una violazione dei principi democratici: “La democrazia si difende nelle urne, non dalle urne”, sottolinea Renzi, esprimendo così un fermo disaccordo con la decisione delle autorità rumene.

Ma non solo questa l’unica vicenda sulla quale Matteo Renzi ha preso posizione in maniera molto decisa proprio in queste ore, in cui si discute molto di sicurezza europea e di una possibile soluzione al conflitto tra Russia e Ucraina. Renzi esprime anche un punto di vista equilibrato sulla guerra in Ucraina e sul rapporto tra Washington e Kiev.

Sebbene riconosca che Donald Trump ha sbagliato nell’attaccare Volodymyr Zelensky, il leader di Italia Viva invita a una riflessione più pragmatica. Zelensky ha bisogno degli Stati Uniti per la sua sopravvivenza, ma l’accordo che gli viene proposto, secondo Renzi, potrebbe essere considerato un “strozzinaggio”. Gravi sarebbero i rischi di una visione ideologica che non tiene conto della necessità di trovare soluzioni concrete.

Matteo Renzi alza il tiro contro Ursula von der Leyen e la politica estera europea

Nel mirino dell’ex premier anche la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, oggetto di pesanti critiche. L’ex premier non ha risparmiato dure accuse nei confronti della von der Leyen, definendola una “algida burocrate incapace di fare progetti di lungo termine”. Renzi si scaglia contro la sua gestione, in particolare sulla questione del Green Deal europeo.

E se l’Europa è assente, l’Arabia Saudita sta guadagnando terreno nella politica estera, ospitando negoziati di pace sull’Ucraina. Renzi si chiede perché i colloqui di pace si tengano a Riad e non a Bruxelles, accusando l’Europa di non essere riuscita a fare il suo lavoro. Renzi va poi all’attacco del piano di riarmo europeo da 800 miliardi di euro, promosso dalla Commissione Europea.

Le critiche al governo Meloni

Non manca, infine, la critica al governo Meloni. Renzi non ha dubbi: la premier italiana doveva essere il “ponte” tra Italia e Stati Uniti, ma invece, secondo lui, l’unico “ponte” che ha alzato è quello levatoio. Meloni, secondo Renzi, sarebbe sparita dalla scena internazionale e non avrebbe portato avanti una politica estera efficace.

A suo avviso, l’attuale governo non sta affrontando con la giusta determinazione questioni delicate come quelle legate allo spionaggio e agli accessi abusivi, e se emergesse la verità su questi temi, potrebbe crollare tutto. Le sue parole sembrano sfidare le posizioni prevalenti, ma suscitano anche interrogativi sulla visione futura della politica italiana e europea: il leader IV sembra aver cambiato rotta e picchiare molto duro.