L’Italia ha permesso di controllare i soccorritori marittimi da Sea-Watch

/picture alliance, Daniel Kubirski

Lussemburgo Secondo l’avvocato generale presso la Corte di giustizia europea (Corte di giustizia) è stato trattenuto dalle autorità italiane per motivi di controllo. È emerso dalla relazione odierna di Athanasios Rantos (cause C-14/21 e C-15/21).

In base a ciò, gli stati di approdo possono effettuare controlli aggiuntivi sulle navi di soccorso marittimo per garantire che rispettino le normative internazionali di sicurezza e siano adeguatamente certificate. Allo stesso tempo, non deve essere interferito con l’obbligo di salvataggio in mare, che si applica ai capitani secondo il diritto internazionale.

Le navi dell’organizzazione privata tedesca Sea-Watch, battenti bandiera tedesca, si recano regolarmente nel Mar Mediterraneo centrale per soccorrere le persone in fuga dal Nord Africa verso l’UE. Nell’estate 2020 i Sea-Watch 3 e Sea-Watch 4 sono stati ispezionati dalle autorità nei porti di Palermo e Porto Empedocle in Sicilia.

Il motivo addotto è che trasportano un numero di passeggeri maggiore rispetto alla certificazione consentita dalle navi mercantili polivalenti. Durante questa ispezione sono stati individuati difetti tecnici e problemi con le carte e le navi sono state successivamente trattenute. Sea-Watch lo ha citato in giudizio.

All’epoca, le autorità italiane furono accusate di trattenere le navi per motivi politici. In Italia, le operazioni di soccorso marittimo civile sono controverse; soprattutto i partiti di destra come la Lega vogliono che portino le persone altrove.

L’avvocato generale della Corte di giustizia sta ora constatando che le regole per i controlli di sicurezza si applicano anche ai soccorritori marittimi, soprattutto perché trasportano regolarmente troppi passeggeri e perché ciò potrebbe rappresentare un rischio per le persone o per l’ambiente.

Potrebbe anche giustificare controlli aggiuntivi quando c’è una chiara minaccia per la sicurezza, la salute o l’ambiente, ha affermato Rantos. Tuttavia, devono essere esaminati individualmente dai giudici nazionali, tenendo conto dell’obbligo di prestare assistenza in mare.

Il parere non è vincolante dinanzi alla Corte, ma i giudici spesso seguono l’avvocato generale. Il verdetto arriverà in un secondo momento. © dpa/aerzteblatt.de

Rodolfo Cafaro

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