L’Italia ha bisogno di 4.300 chirurghi, secondo la sua società medica

Roma, 13 ott (EFE).- La salute italiana ha bisogno di almeno 4.300 chirurghi, come riferito alla Società Italiana di Chirurgia (SIC), che ha criticato il fatto che negli ultimi anni si sia verificata una “progressiva riduzione delle risorse strutturali e umane” , a cui si aggiunge il calo dell’interesse dei giovani per questa specialità medica.

“Per quanto riguarda le risorse strutturali, tra il 2010 e il 2020 abbiamo assistito alla chiusura di circa 110 ospedali e di oltre 110 pronto soccorso, con una riduzione di 37mila posti letto. Negli ospedali sopravvissuti ai tagli sono 29mila i lavoratori dispersi: 4.300 dei quali chirurghi”, ha detto il presidente della Sic Massimo Carlini.

Carlini, direttore del reparto di Chirurgia dell’Ospedale San Eugenio di Roma, ha anche sottolineato la necessità di “allontanare la crisi vocazionale dilagante” nel Paese, secondo i media locali.

Sempre meno giovani scelgono di diventare chirurghi, perché affrontano una strada lunga, costosa e faticosa, alla fine non possono accedere ad una professione che è riconosciuta dall’azienda, è adeguatamente retribuita e tutelata dal punto di vista medico-legale “, ha detto. .

Anche la Società italiana di medicina d’urgenza (Simeu) ha lanciato l’allarme per la carenza di medici, perché secondo l’istituto alla luce dei dati dello scorso novembre erano necessari in emergenza 4.200 medici, molti dei quali chirurghi.

Simeu ha descritto l’estate del 2022 come “la peggiore dall’esistenza dello stato di emergenza”, poiché le richieste di assistenza “sono aumentate in media del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”.

Intanto la Federazione Nazionale Ordini Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) ha lanciato un appello al nuovo Governo e al nuovo Parlamento per rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale.

Rodolfo Cafaro

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