Limite al contante: ecco quanto ne puoi avere in casa senza commettere un illecito

Non tuttil lo sanno, ma esiste un limite al contante che è possibile tenere in casa, non rispettarlo porta a commettere un reato e può avere gravi conseguenze.

Il numero di persone che usano le banconote nell’ultimo periodo si è ridotto notevolmente, non solo perché praticamente tutti sanno usare agevolmente i mezzi di pagamento elettronici come bancomat o carta di credito, ma soprattutto perché si ritiene sia più sicuro non averne troppe nel portafoglio. Nonostante tutto, c’è chi preferisce comunque averne almeno una piccola somma a disposizione, in modo tale da poterla sfruttare per le evenienze più piccole, come può essere l’acquisto di un giornale o del caffé al bar, anche se non sanno con ogni probabilità quanto questa azione debba avvenire seguendo il rispetto di una regola ben precisa.

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Esiste un limite per il contante da tenere in casa – Canale3toscana.it

Esiste infatti una norma ad hoc relativa al limite al contante che è possibile avere in casa e che è importante poter rispettare se non si vuole andare incontro a situazioni decisamente poco piacevoli. Un’irregolarità in questo ambito, infatti, porta a commettere un vero illecito, con il rischio concreto di andare incontro a un processo e alle relative sanzioni che sono previste in questi casi.

Sai che c’è una norma per il limite al contante? Se non la rispetti rischi grosso

Essere a conoscenza delle norme più importanti che sono in vigore è importante, è un dovere per ogni cittadino, che sa così come comportarsi per poter essere in regola e non correre rischi. Non tutti potrebbero però sapere della legge che introduce un limite al contante che è possibile avere in casa, anzi ad alcuni questa potrebbe risultare quasi assurda perché convinti che ognuno possa gestire i propri soldi come meglio crede. Questo è certamente vero, ma con alcuni paletti che è importante tenere bene a mente.

A essere precisi, non esiste un principio ben preciso legato a questo, il problema può nascere se dovesse esserci se dovesse esserci un accertamento, visto che in quel caso sarebbe necessario comprendere quale sia la provenienza. Qualora questo dovesse avvenire, la persona presente nell’abitazione potrebbe essere chiamata a dimostrare che i soldi in suo possesso siano legittimi, tenendo presente la proporzionalità con i redditi dichiarati.

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Il sospetto sui contanti in casa può nascere sulla base dei redditi dichiarati – Canale3toscana.it

Se la somma dovesse essere ingente, ma il diretto interessato avesse guadagni decisamente più bassi potrebbe essere naturale nutrire dei sospetti a riguardo, non sapendo come possa essere riuscito ad avere quell’importo. Eventuali dubbi potrebbero spingere l’Agenzia delle Entrate a indagare, in alcuni casi coinvolgendo anche le banche, in modo tale da avere tutte le garanzie necessarie a riguardo. Solo in questo modo, infatti, si potrà avere la certezza che non sia in atto un’operazione di riciclaggio di denaro.

A volte questo può accadere se si è avuto modo di ricevere una donazione o un’eredità, questo spinge a dimostrare quale sia la fonte di provenienza. Per le donazioni si dovranno certificare i passaggi attraverso un bonifico, mentre per l’eredità la dimostrazione dell’origine può avvenire con la tassa di successione, poi sarà indispensabile dimostrare il prelievo dal conto corrente in cui si trovavano.

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Se la somma deriva da eredità fa fede la tassa di successione – Canale3toscana.it

Il Fisco può ipotizzare un’evasione se le somme che non risultano giustificabili rispetto ai redditi percepiti ufficialmente, se non si prova il contrario o se si nota un accrescimento del patrimonio sostanziale rispetto ai redditi dichiarati. L’accertamento per capire se sia stato rispettato il limite ai contanti in casa solo alla presenza del titolare del domicilio, oltre all’esbizione di un mandato da parte del giudice.

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