La situazione della nave di salvataggio Aita Mari nel Mediterraneo il 21 giugno 2022

Pubblico

Aita Mari

OP | media dell’EITB


112 persone, a parte l’equipaggio, erano sulla nave da una settimana senza poter sbarcare. Alcuni migranti hanno iniziato lo sciopero della fame e hanno minacciato di buttarsi in acqua se non arrivano al porto.

Euskaraz irakurri: Aita Mariko crewazioak presaz lehorreratzeko portu bat eskatu du

barca Aita Mari ha subito chiesto un porto alle autorità spagnole, maltesi o italiane di dimettersi Salvati 112 migrantialcuni sono passati sette giorni, vista la tensione creata sulla nave a causa dello stress e della difficile convivenza in spazi ristretti.

presidente del Soccorso Marittimo Umanitario, Izaskun Arriarandi Aita Mari, ha spiegato che la situazione a bordo era difficile e “che ci sono stati scontri e momenti di tensione tra i migranti soccorsi che sono sulla nave da 7 e 6 giorni per la riduzione degli spazi, le diverse culture o la presenza di famiglie con bambini che hanno altre esigenze”.

Arriaran ha spiegato che lunedì mattina “alcuni migranti rifiutano la colazione perché dicono che ciò di cui hanno bisogno è la terra e non il cibo” e c’è il rischio di buttarsi in mare se non si arriva presto a una soluzione.

“E’ ora di chiedere al governo di Spagna, Malta, Italia e tutta Europa Quello mostrare la loro parte di umanità e responsabilità affinché queste persone raggiungano porti sicuri”, ha aggiunto.

La nave umanitaria ha svolto diverse operazioni la scorsa settimana, tra cui il salvataggio di 17 migranti che si sono tuffati in mare per evitare di essere rimpatriati da una motovedetta della Guardia costiera libica nel Paese.

Uno di loro è stato evacuato venerdì scorso dalla Guardia Costiera italiana in quanto necessitava di cure mediche urgenti a causa dell’ipotermia e dei sintomi di annegamento dopo essere saltato in mare.

Attualmente sono circa 850 i migranti nel Mediterraneo centrale a bordo di tre navi delle ONG.

Oltre ad Aita Mari, al largo della Sicilia, nel sud Italia, c’è Sea Eye 4 di un’omonima ONG tedesca con a bordo 474 persone, alcune delle quali soccorse sette giorni fa, durante i quali l’organizzazione ha chiesto anche “un porto come al più presto perché necessitano di cure in campo”.

Inoltre, 18 migranti Sea Eye hanno dovuto essere evacuati dalla Guardia Costiera italiana a causa delle cattive condizioni di salute, molti dei quali con ustioni e ferite. Uno dei rifugiati ha riportato gravi ferite dopo essere stato investito da un’auto in Libia, ha spiegato l’Ong sul suo social network.

Nella zona si trovano anche Sea Watch 4 dell’omonima ONG, che in meno di 24 ore ha portato in salvo 261 migranti, di cui 165 trasferiti dalla Louise Michel, nave umanitaria finanziata dall’artista Banksy, mentre altri 96 anche trasferito sulla nave dopo essere stato salvato dal mercantile Aslihan.

Intanto, a causa dell’arrivo delle chiatte sull’isola di Lampedusa, la più meridionale d’Italia ea poche miglia dalla costa africana, il centro di accoglienza dell’isola è stato nuovamente travolto con 870 persone, nonostante la sua capacità di circa 250 persone.

Secondo gli ultimi dati del ministero dell’Interno al 17 giugno, 23.582 persone sono arrivate sulle coste italiane da inizio anno, rispetto alle 18.359 dello stesso periodo del 2021.

Rodolfo Cafaro

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