Don Giuseppe e Dona Emérita

Mio padre disse, con novantacinque anni alle spalle, che il suo obiettivo era catturare suo cugino morto all’età di centotre anni. E un giorno hanno raccontato del caso di Doña Emérita, una pistolera che, anche lei sulla novantacinquenne, vedendola fresca come una rosa, un giorno ha detto alla figlia: «Tesoro, prendi i soldi. e portami due vestiti che sono allungati».
L’aspettativa di vita è aumentata negli ultimi decenni, soprattutto grazie alla medicina moderna e ad un invidiabile sistema sanitario pubblico, con un forte impatto sull’invecchiamento in buona salute che consente a molte persone anziane di continuare a godere di condizioni fisiche ed emotive ottimali. Se la tua età biologica lo consente, se il tuo cuore, le tue arterie e lo stato generale organico e funzionale del tuo corpo lo consentono, hai la possibilità di evitare di associare la vecchiaia a una fase della vita senza opportunità e significato, adattandoti al cambiamento. causato dall’invecchiamento. Se sei abbastanza fortunato da evitare la malattia e l’isolamento, il tuo benessere emotivo sarà determinato dall’invecchiamento attivo, dalla partecipazione ad attività familiari o dalla condivisione di hobby con gli altri.
Guarda, se no, le notizie che leggo questa settimana su Giuseppe Paterno, un italiano di novantotto anni che ha l’onore di essere il laureato più anziano d’Italia. Nato nel 1923, a quanto pare, nel 2020, all’età di novant’anni, si è laureato in filosofia e storia e quest’anno ha completato il master nella stessa materia. Inoltre, il telegiornale dice che “non ha intenzione di prendersi una pausa, vuole scrivere un romanzo usando la sua macchina da scrivere, un dispositivo che lo ha accompagnato per tutta la vita”. Paterno è la prova vivente che l’età non ci rende vecchi e non è mai troppo tardi per fare qualcosa di nuovo, si tratta di ottenere adattamenti che compensino i cambiamenti fisici, i limiti insiti nella vecchiaia. Sicuramente Giuseppe Paterno è arrivato felice alla fine della sua vita, impacciato e contento della sua vita.
E nonostante la grande propensione dei genitori a raccontare storie di guerra, non dimentichiamo che fin dall’antichità i genitori sono stati un deposito di memoria e saggezza collettiva, oggetto di riverenza e venerazione, e che il mondo di oggi è una gerontocrazia, se prestiamo attenzione i nomi Biden, Trump, Putin, Xi Jinping, George Soros, Warren Buffet, Rupert Murdoch o Bill Gates, tra molti altri, oltre a quanto bene vengono a vivere con i nipoti e li mandano a comprare il pane.
Cicerone scrisse: “Non c’è niente di più delizioso della vecchiaia circondata da giovani desiderosi di imparare”.

Rodolfo Cafaro

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