Atmosfera editoriale. Più precisamente “Balo” o Super Mario?

Probabilmente non te lo chiedi mai perché, dopotutto, non ti interessa davvero. Ma secondo te, tra Super Mario, l’idraulico di videogiochi di Nintendo, e Mario Balotelli, il calciatore italiano, chi è il più forte? Questa è una domanda che ci infastidisce. Non perché preferiamo l’uno all’altro, ma perché sono entrambi molto simili. Dubbio? Dare un’occhiata più da vicino.

Da uno: Super Mario è il soprannome di Balotelli.

Due: Super Mario indossa ancora la tuta rossa e il cappello e la maglia blu, anche Balotelli. Milan, Liverpool, Nizza e Monza per i rossi; Inter, Manchester City, Marsiglia, Brescia e Demirspor per le azzurre.

Tre: a entrambi piace correre. La prima su un muro di mattoni, la seconda su un campo da calcio, anche se siamo quasi certi di scoprire chi ha fatto più chilometri in carriera.

Quattro: amano immergersi. Vicino al dischetto per Mario Footy, in cantiere per la versione digitale. Ognuno ha la propria area di rigore, eh…

Insomma, non è facile decidere tra loro, coco. Inoltre, entrambi hanno altre particolarità. Fa sempre parlare la gente. Per 40 anni, l’immagine di Super Mario è diventata così inseparabile dal mondo di gioco che durerà per un po’. La pensione non è per ora.

Per Balotelli è lo stesso. Accumulando ogni sorta di difetti, pensiamo, tuttavia, che scomparirà dalla circolazione da solo. Aveva fatto bene anche non riuscendo a evitare la retrocessione del Brescia in Serie B italiana, nel 2020, oa guidare il Monza in Serie A l’anno successivo, prima di firmare per l’Adana Demirspor, venendo promosso in P1 della Turchia. Dove ci sono persone che affermeranno il loro diritto all’oblio. Ma no, è comunque riuscito a farsi notare.

Tutto questo per farvi sapere che siamo molto contenti del ritorno in Italia di Mario Balotelli, a tre anni dalla sua ultima elezione, anche se è stato solo un momento per allenarsi per gli spareggi. Tazza. Ebbene, non sappiamo se questa storia finirà bene, o se ci saranno goal, tuffi, colpi di testa o tanti chilometri, ma cercheremo di crederci un po’. Perché il calcio senza di lui non è lo stesso. E nel profondo dei nostri cuori, c’è un ragazzino che crede ancora che Super Mario sia il più forte.

Rodolfo Cafaro

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