Ogni anno il Ministero della Cultura seleziona una città italiana che riceve il titolo di Capitale Italiana della Cultura, e ha quindi l’opportunità di promuoverne il patrimonio e la vita culturale locale.
L’iniziativa, lanciata nel 2015 da Dario Franceschini, Ministro della Cultura dal 2014, è stata ispirata dalla nomina annuale a Capitale Europea della Cultura. In particolare, la candidatura della città italiana di Matera, nel 2019, che è stata un grande successo, ha reso la città famosa a livello internazionale, facendo desiderare al Ministro di riprodurre questa elezione ma su scala nazionale.
Recenti iniziative di promozione della cultura locale
L’obiettivo non è solo quello di premiare le città con un ricco patrimonio, altrimenti le città più visitate come Venezia o Firenze avranno il monopolio. Tuttavia, questa destinazione che è già popolare tra i turisti non ha davvero bisogno di fondi. Pertanto, è un mezzo per pubblicizzare le piccole città per attirare lì un flusso costante di turisti.
Come si può vedere sul sito del Ministero della Cultura, le motivazioni di questo progetto sono tante e ambiziose: “ coesione sociale, integrazione senza conflitti, conservazione dell’identità, creatività, innovazione, crescita e sviluppo economici e benessere individuale e collettivo Più concretamente, la nomina a Capitale Italiana della Cultura consente alla città prescelta di promuovere i propri beni culturali e paesaggistici, e di migliorare i propri servizi turistici, ricevendo aiuti per il finanziamento di alcuni progetti, fino a 1 milione di euro.
Scelte che tengono conto dei progetti culturali di ogni città
Ogni anno sette esperti nominati dal Ministero della Cultura hanno il compito di valutare le candidature provenienti dalle diverse città e selezionare quella più meritevole dell’ambito titolo.
Dal 2015 sono state definite 12 città, da Palermo a Bergamo. Nel 2022 Capitale Italiana della Cultura sarà Procida, situata su due isole del Golfo di Napoli.
Per essere selezionata, la città candidata deve compilare una pratica di candidatura esibisce l’originalità della propria cultura locale e proponendo un progetto di valorizzazione e valorizzazione del proprio patrimonio.
Le città hanno gareggiato sulle comunicazioni per ottenere riconoscimenti a livello nazionale e internazionale, con i media locali che hanno applaudito le loro nomination alle città. La posta in gioco è alta, perché nonostante la cifra ricevuta nell’anno di candidatura, il titolo di “capitale della cultura italiana” seguito quell’anno è una perifrasi che alla lunga attrae turisti.
Dieci città finaliste per il 2024
A fine gennaio, il Ministero ha annunciato un elenco di dieci città finaliste selezionate tra 23 domande convalidate, distribuite in sette regioni italiane.
La regione Marche meno conosciuta, che si affaccia sul mare Adriatico, è rappresentata da due comuni: Ascoli Piceno, “la città delle cento torri”, e la città portuale di Pesaro.
Il Veneto aveva anche due comuni tra i finalisti: Chioggia, nota non solo per il soprannome di “Piccola Venezia” ma anche per le sue barbabietole, e Vicenza, iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO per la sua architettura rinascimentale, diretta da Andrea Palladio.
La località balneare di Sestri Levante, caratteristica della costa ligure, tra la costa e le scogliere, è una perfetta rappresentazione della regione. Sono presenti sia la città murata di Grosseto che la famosa località balneare Viareggio in Toscana. Gli altri tre comuni si trovano nel Mezzogiorno. Si tratta di Siracusa, in Sicilia, la “città dell’acqua e della luce” secondo il fascicolo di candidatura, Mesagne, in Puglia, autoproclamata “Meraviglia dell’uomo” anche nel fascicolo di candidatura, ed infine il sindacato comunale di Paestum – Alto Cilento, che raggruppa undici comuni campani.
Le città selezionate saranno intervistate in videoconferenza il 3 e 4 marzo 2022, durante la quale avranno 30 minuti per presentare la domanda e 30 minuti per rispondere alle domande poste dalla giuria. I risultati finali saranno pubblicati il 15 marzo.
Elene Pluvinage
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