La crisi energetica e le conseguenze economiche complessive della guerra in Ucraina sono state al centro delle discussioni organizzate dal 7° Forum Economico di Delfi, svoltosi a Delfi dal 6 al 9 aprile, sotto l’egida delle SA. dal Presidente della Repubblica, Sig. Katerina Sakellaropoulou.
In una discussione moderata dalla Vice Governatrice della Banca di Grecia Christina Papakonstantinou, il Chief Financial Advisor del Primo Ministro greco Alexis Patelis ha fatto riferimento in dettaglio ai piani del governo per far fronte allo “shock energetico globale” che ha colpito il nostro Paese. Ha sottolineato i vantaggi che ha la Grecia e che dovrebbero essere sfruttati per diventare un centro di sviluppo, mentre si concentra in particolare sui legami sottomarini con l’Egitto che consentiranno al Paese di diventare una porta energetica tra nord e sud. Il Sig. Patelis ha descritto gli sforzi del governo volti a sostenere i gruppi più vulnerabili che hanno visto diminuire il loro potere d’acquisto, ma anche le imprese colpite dall’aumento dell’energia. “Tuttavia, dobbiamo garantire che queste misure siano temporanee e in linea con gli obiettivi e nel quadro della sostenibilità fiscale”, ha affermato.
Nel frattempo, Philipp R. Lane, capo economista e membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea, ha espresso ottimismo sul fatto che l’Europa sarà in grado di trovare alternative energetiche e allontanarsi dalla Russia. “C’è un piano B ma non è ancora del tutto pronto”, ha spiegato. Riferendosi a una revisione della strategia della Banca centrale europea, ha descritto positivamente il fatto che è stata completata lo scorso anno e che ora “siamo guidati da un orientamento a medio termine”. Il sig. Lane ha sottolineato la necessità di trovare un equilibrio tra la mancata sottovalutazione del rischio finanziario e la reazione affrettata e affrettata. Infine, ha sottolineato che esiste una differenza significativa tra l’aumento dell’inflazione per motivi interni e quelli guidati da cause di importazione con impatti internazionali, come la guerra in Ucraina o la pandemia. In questa occasione ha fatto riferimento all'”Unione Europea della prossima generazione” che deve disporre dei mezzi per una gestione comune e uniforme di tutte le crisi.
Il governatore della Banca nazionale croata, Boris Vujcic, ha osservato che ci sono stati primi segnali di un aumento dell’inflazione quest’anno, riferendosi alle caratteristiche specifiche dell’economia del suo paese. Ha espresso fiducia che nel campo dell’energia “non abbiamo visto il peggio”, come ha spiegato, la produzione e la fornitura di gas dalla Russia non sono diminuite nonostante i problemi. Per quanto riguarda il gas liquefatto, ha sottolineato che poteva essere sostituito temporaneamente ma non ha risolto il problema perché era più costoso. “Più incertezza c’è, maggiore è la flessibilità necessaria”, ha aggiunto Vujcic, sottolineando la necessità di passi lenti e costanti per superare la crisi.
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